Il
signorile quartiere collinare di Genova Castelletto è sconvolto da una serie
improvvisa di fatti delittuosi che avvengono in un palazzo ottocentesco in Corso
Solferino.
Tutto inizia con un suono cupo, ovattato, che vibra ogni notte nelle
viscere del palazzo turbando i sonni degli inquilini. Si cercano le solite
colpe plausibili, come la passione per la musica goth metal di Mirella e Matteo, i nipoti dell’“americana” del terzo
piano. Si tentano inutilmente aiuti istituzionali di Arpal e Comune, grazie all’Avvocato
De Jure, guru del diritto internazionale che vive al primo piano (bella moglie,
aria distaccata, parente dei Costa). Ogni inquilino pensa agli altri come
possibili disturbatori: Dany redattrice di moda che cambia uomini come cambia
d’abito, la famiglia Demagistris che ha una figlia con problemi psichici, Edo e
Randy coppia gay poco gradita per le feste cui invitano ospiti misteriosi avvolti
da tuniche di seta nera.
Proprio mentre
si sono coalizzati per cercare un colpevole esterno (i lavori della metropolitana,
la ristrutturazione del palazzo accanto, gli impianti della casa di riposo ecc.), salvando così la quiete interna, accade improvvisa la tragedia.
Al
rientro dal suo solito viaggio a Bruxelles, l’avvocato De Jure trova il figlio
impiccato con il cordone dei tendoni. Quella notte il suono misterioso non si
sente. Le indagini sondano alibi e moventi, scavano nella vita di tutti e del
ragazzo, insolitamente asettica per la sua età e alla fine concludono che non
c’è altra spiegazione che il suicidio.
Pochi giorni dopo, stesso palazzo, nuovo
dramma: viene ritrovata morta la vedova Anna Contemarzio, anziana ricchissima,
trovata ammanettata al suo letto, senza abiti. Si ipotizza un maniaco o una
vendetta. Quella notte il suono è assente, salvo ricominciare l’indomani.
La
settimana successiva i vigili del fuoco devono intervenire d’urgenza, nel
condominio (ormai definito mediaticamente “delle tragedie”) per spegnere un
incendio nella cucina dell’appartamento Benedetti Castoldi dove trovano la
giovane mamma attonita di fronte alla sua bambina avvolta dalle fiamme; inutile
il ricovero al Gaslini, la piccola morirà atrocemente. Quella sera nessun
suono, solo un triste vuoto silenzio. Le autorità confermano l’incidente
domestico e chiudono il caso.
Stampa
e polizia li trattano come fatti di cronaca, ma un giornalista della TV locale,
Lorenzo Merello si incuriosisce per alcuni dettagli (l’occhio disegnato nel palmo
della mano del ragazzo suicida, la giarrettiera di pizzo rosso indossata
dall’anziana, le foto della figlia cancellate dal profilo Facebook della
mammina) e decide di saperne di più.
Intervista gli inquilini e scopre che intorno
alle vittime aleggiava fortissimo il sogno di una vita diversa: l’avvocato
avrebbe voluto un figlio più brillante e alla sua altezza, l’anziana signora, ai
suoi tempi nota pin-up, fantasticava sui garzoni che consegnavano la spesa, la bella
Castoldi odiava la maternità per cui aveva dovuto rinunciare alla carriera.
Tutti
confermano a Merello che, nei sonni disturbati a causa del suono misterioso, i
loro sogni parevano prendere consistenza, sembravano vita vissuta. Il
giornalista si convince che la serie di delitti è legata a quel suono e non si
fermerà finché non si interverrà a comprenderne il legame.
Confida
le sue teorie a un vecchio amico, professore di religione in pensione e al giovane
DJ della redazione RAI, i quali credono in lui e vogliono aiutarlo, con il
supporto dei condomini.
Parte
un piano di appostamenti pazienti in cantine e cortili umidi del palazzo, fino
a quando, casualmente, i tre arriveranno ad individuare la fonte del suono in
alcuni simboli ricamati su un vecchio arazzo che sembrerebbe essere la “Tela
dei pensieri oscuri”, mitico sipario descritto nel Necronomicon, con il potere di
tenere separati la realtà e il caos dell’inconscio.
Da
un piccolo strappo è filtrata la forza negativa dell’altra dimensione, modulata
in quel misterioso ritmo notturno, il cui unico scopo è percepire e realizzare i
desideri di morte e rovina.
Per
impedire nuove tragedie occorre neutralizzare il suono, ma come? Merello si
offre da esca, rivelando il suo più doloroso segreto, il desiderio inconfessato
di praticare l’eutanasia sulla sorella sofferente per una malattia terminale; sa
bene che entrambi corrono un grande rischio ma non vuole tirarsi indietro. Trascorre
alcune notti nell’androne del palazzo senza esito. Frustrato e deluso, ha
deciso che sarà l’ultima prova prima di abbandonare l’impresa.
Quella notte si sveglia
improvvisamente pervaso da una grande forza negativa; solo grazie alla
consapevolezza di sé e al sostegno dei due amici non ne viene sopraffatto e
riesce a mettersi in contatto con la sorella, incolume; intanto le illusioni
acustiche preparate dal DJ ingannano il suono e riescono a campionarlo,
ingabbiarlo in un loop
elettroacustico e dissolverlo con un effetto fade-out del mixer.
L’arazzo verrà bruciato durante la festa dei falò
in occasione di San Giovanni, sulla spiaggia di Boccadasse. Coraggio e ragione,
insieme, sono stati più forti del caos, per questa volta.
particolare di un intreccio celtico
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