Pensavo che il principale problema di oggi è che manca lo
spazio.
La mia casa è piuttosto piccola, se mi piace una poltrona,
una libreria, una panca, e se anche avessi i soldi necessari, comunque non
potrei comprarla perché… dove la metto? Non c’è più spazio.
L’altro giorno una televendita, mostrava bellissime
scarpiere sottili sottili (tanto che mi chiedo le scarpe come ce le metti
dentro? In verticale? E gli stivali?) che si possono mettere ovunque perché
“mangiano pochissimo spazio”. Ma, dico, siamo pazzi? non ci penso proprio a
mettermi in casa un mobile che mi viene già presentato come assetato di spazio,
inizia giusto con un angolino, una tenda il dietro di una porta e finisce per
ingrandirsi e piazzarsi al centro della sala dopo aver divorato tutti gli altri
spazi. No, non fa per me.
Per fortuna ci sono gli elettrodomestici di ultima
generazione che lo spazio invece lo salvano. Sono sofisticati, articolati,
modulabili, regolabili, smontabili, incastrabili e tanto belli anche se un po’
troppo sofisticati; ma sono utili e li rispetto per questo.
Inoltre, mi rassicura il pensare che con loro posso fare
qualcosa a tutela dello spazio messo in pericolo ogni giorno dall’arrivo di
oggetti assurdi e ingombranti.
Sono quelli che hai incontrato in bellissimi centri
commerciali, dove ti ammiccano colorati e piacevoli, così li porti a casa tua e
appena dentro subito ti accorgi che il solo obiettivo che hanno è quello di
prendere spazio, ma a quel punto ti spiace allontanarli.
Ti convinci che sia questione di organizzare meglio lo
spazio – razionalizzare, dicono gli esperti – e che con un po’ di iniziativa
riuscirai a dare a tutti un giusto spazio in cui tutti stiano comodi, così ti
impegni ad assegnarli in scatole e scaffali ma alla fine qualcosa avanza sempre
e non trova il suo spazio, irritante, e ti mette in crisi.
A proposito pure la mia agenda è in crisi… non c’è più
spazio per segnare niente, almeno per le prossime due settimane e ho già
moltissime caselle piene fino a dicembre.
Se mi propongono qualche nuova attività dovrò rifiutare e
ammettere che non ho più spazio, a meno di cancellare qualcosa che non amo
particolarmente, tipo la cena con i clienti importanti, la recita di Gigi che
fa teatro amatoriale, il concerto per la festa del santo patrono. Pensandoci
bene certi spazi si possono anche sovrapporre, quindi potrei invitare i clienti
a sentire il concerto, così avrei liberato un pezzetto di spazio sull’agenda da
tenere per qualcosa di sfizioso.
Non voglio però dare troppo spazio alle illusioni, anche
loro ne sono ghiotte, perché so bene che lo spazio non si lascia facilmente
ammaestrare e tantomeno catturare. Al più possiamo arrivare con lui ad un
compromesso e godere di qualche ritaglio di spazio tutto per noi, da arredare
con i sogni che, anche se sono grandissimi, non necessitano di spazio
Consigliata visione di Intarsio marmoreo attribuito a Paolo Uccello
(opera originale di pubblico dominio, foto da Wikipedia)