mercoledì 15 maggio 2019

Il giardino di Pan (E. Burne-Jones, 1886)

(storia in forma di aurasma su Il giardino di Pan di E. Burne-Jones, 1886)

- Shh, non lo senti anche tu?
. Un flauto, tipo una melodia.
. Ora si, ma sembra piuttosto come i bambini a scuola, quando non sanno ancora suonare e scimmiottano i gesti dei musicisti e sfiatano ed escono fischi e trilli a caso, e fanno ridere...
- Ok ma zitta per favore, vuoi farti scoprire?
- Mmm, uff.
Avanzarono un pochino, gattonando, protette dagli arbusti di mirtilli, e dove iniziava un piccolo sentiero in discesa, si sporsero quel tanto che basta a sbirciare sotto.
- Oh, ecco, li vedo... sono tre... ma sono...
- Sono del tutto...senza tatuaggi! Completamente lisci. Che stranezza!
- Pero' fisicati al punto giusto.
- Ma che dici, al mercato dei cavalli sì che ho visto muscoli notevoli ma
- La coppia sembra affascinata dal tipo che suona, il piccoletto che puzza di capra.
- Ah, sarà un pastore?
- Che cavolo dici, secondo me è un cacciatore.
- Allora li prenderà lui!
- Impossibile, è da solo, al massimo ne acchiappa uno.
-  E noi che facciamo, quando interveniamo?
- Un attimo di pazienza, ti diràòio quando sarà il momento. Ascolta, ora la musica è più ritmica, martellante, i due sono completamente fissi e immobili... Vedrai che lo fa ora!
- Si, ecco, il ragazzo lo sta seguendo a valle.
- La ragazza adesso è sola.
. Andiamo!
Fu questione di un momento.
Con un balzo le due tigri artigliarono la vittima, la trascinarono, urlante e sanguinante verso il fitto del bosco.

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