L'idea

Con un paio di anni di ritardo, sono rimasta colpita dalla tecnologia per me nuova delle App che mixano mondo fisico e virtuale: l' "Aurasma".
Aurasma è un termine suggestivo, una parola bella da scrivere, un po' magica un po' arcaicheggiante, millanta radici nelle lingue antiche ma è solo apparenza perchè nasce da acronimi recentissimi, è un insieme inusuale di sillabe, almeno nella pronuncia italiana, al contempo facile e difficile da pronunciare e da ricordare; per questo potrebbe molto faticare ad entrare nel linguaggio quotidiano e potrebbe non arrivare al successo, soppiantata da qualche sintetico inglesismo, ma le vie del marketing sono spesso oscure e non si puo' mai dire!
MI ha fatto pensare che questa idea del mix di livelli è nuova per come viene attuata, ma ha origini antichissime.
Il discorso, il racconto, persino la narrazione dei cantastorie sopra a cartelloni illustrati rappresentano modi comunicativi in stile aurasmatico.
Quel che vedi non coincide quasi mai semplicemente con quello che percepisci o che altri riescono a farti scoprire.
L'umanità ha sempre manifestato l'esigenza completare-integrare la realtà visiva e fisica con livelli semantici che ad occhio non si vedono. 
Occorre trovare un elemento catalizzatore in grado di tirarli fuori e animare quello che poteva restare una semplice foto, un quadro naturalistico, un disegno ecc. 
Ogni epoca ha avuto le sue tecnologie e oggi più che mai con l'informatica possiamo spingere ai massimi livelli questi percorsi narrativi e comunicativi.
Esaurita brevemente la vena filosofica, mi sono esaltata alla ricerca di uno stile narrativo ibrido che mi piacerebbe poter definire aurasmagorico e son partita con la scrittura e con il 99% di sudorazione che segue quello splendido 1% di intuizione...
Ed eccomi in questo blog per condividere i miei esperimenti e avere un feedback dei lettori (oltre che degli editori!) :)

Silvia D.

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